Referendum abrogativi 2025

Dettagli della notizia

Referendum abrogativi 2025

Data:

26 marzo 2025

Tempo di lettura:

42 min

Scadenza:

Argomenti

Un'immagine generica segnaposto con angoli arrotondati in una figura.

Descrizione

Referendum abrogativi 2025

Testo completo

title
L’8 e il 9 giugno 2025 si voteranno i referendum abrogativi su cittadinanza e lavoro.
 
 
Data:
25 marzo 2025
L’8 e il 9 giugno 2025 si voteranno i referendum abrogativi su cittadinanza e lavoro.

Si voterà:
Domenica 8 giugno dalle ore 07:00 alle ore 23:00;
Lunedì 9 giugno dalle ore 7:00 alle ore 15:00.
 
Descrizione dei cinque quesiti dei referendum abrogativi:

1) Referendum sulla cittadinanza italiana: 
propone di dimezzare da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana, ripristinando un requisito introdotto nel 1865 e rimasto invariato fino al 1992. 
Nel dettaglio si va a modificare l’articolo 9 della legge n. 91/1992 con cui si è innalzato il termine di soggiorno legale ininterrotto in Italia ai fini della presentazione della domanda di concessione della cittadinanza da parte dei maggiorenni.
Il referendum sulla cittadinanza italiana non va a modificare gli altri requisiti richiesti per ottenere la cittadinanza quali: la conoscenza della lingua italiana, il possesso negli ultimi anni di un consistente reddito, l’incensuratezza penale, l’ottemperanza agli obblighi tributari, l’assenza di cause ostative collegate alla sicurezza della Repubblica.
Testo del quesito: 
«Volete voi abrogare l’art. 9, comma 1, lettera b), limitatamente alle parole “adottato da cittadino italiano” e “successivamente alla adozione”; nonché la lettera f), recante la seguente disposizione: “f) allo straniero che risiede legalmente da almeno dieci anni nel territorio della Repubblica.”, della legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza”».
 
 
2) Referendum sul Lavoro 
 
  • Il primo

Primo dei quattro referendum promossi dalla Cgil chiede l’abrogazione della disciplina sui licenziamenti del contratto a tutele crescenti del Jobs Act, che consentono alle imprese di non reintegrare una lavoratrice o un lavoratore licenziato in modo illegittimo nel caso in cui sia stato assunto dopo il 2015
Testo del quesito: 
«Volete voi l’abrogazione del d.lgs. 4 marzo 2015, n. 23, recante “Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183” nella sua interezza»
 
  • Il secondo
 Secondo quesito riguarda la cancellazione del tetto all’indennità nei licenziamenti nelle piccole imprese. Obiettivo è innalzare le tutele per chi lavora in aziende con meno di quindici dipendenti, cancellando il limite massimo di sei mensilità all’indennizzo in caso di licenziamento ingiustificato.
Testo del quesito: 
«Volete voi l’abrogazione dell’articolo 8 della legge 15 luglio 1966, n. 604, recante “Norme sui licenziamenti individuali”, come sostituito dall’art. 2, comma 3, della legge 11 maggio 1990, n. 108, limitatamente alle parole: “compreso tra un”, alle parole “ed un massimo di 6” e alle parole “La misura massima della predetta indennità può essere maggiorata fino a 10 mensilità per il prestatore di lavoro con anzianità superiore ai dieci anni e fino a 14 mensilità per il prestatore di lavoro con anzianità superiore ai venti anni, se dipendenti da datore di lavoro che occupa più di quindici prestatori di lavoro.”»
 
  • Il terzo
Terzo quesito  punta all’eliminazione di alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine. 
Testo del quesito: 
«Volete voi l’abrogazione dell’articolo 19 del d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81 recante “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183”, comma 1, limitatamente alle parole “non superiore a dodici mesi. Il contratto può avere una durata superiore, ma comunque”, alle parole “in presenza di almeno una delle seguenti condizioni”, alle parole “in assenza delle previsioni di cui alla lettera a), nei contratti collettivi applicati in azienda, e comunque entro il 31 dicembre 2024, per esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva individuate dalle parti;” e alle parole “b bis)”; comma 1 -bis , limitatamente alle parole “di durata superiore a dodici mesi” e alle parole “dalla data di superamento del termine di dodici mesi”; comma 4, limitatamente alle parole “,in caso di rinnovo,” e alle parole “solo quando il termine complessivo eccede i dodici mesi”; articolo 21, comma 01, limitatamente alle parole “liberamente nei primi dodici mesi e, successivamente,”»
 
 
  • Il quarto
Quarto quesito riguarda l’esclusione della responsabilità solidale di committente, appaltante e subappaltante negli infortuni sul lavoro. Si vogliono eliminare le misure che impediscono, in caso di infortunio sul lavoro negli appalti, di estendere la responsabilità all’impresa appaltante.
Testo del quesito: 
«Volete voi l’abrogazione dell’art. 26, comma 4, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, recante “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” come modificato dall’art. 16 del decreto legislativo 3 agosto 2009 n. 106, dall’art. 32 del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito con modifiche dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, nonché dall’art. 13 del decreto legge 21 ottobre 2021, n. 146, convertito con modifiche dalla legge 17 dicembre 2021, n. 215, limitatamente alle parole “Le disposizioni del presente comma non si applicano ai danni conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici.”»"
 
 
Cittadini italiani residenti all'estero UE (Iscritti AIRE)
I cittadini italiani residenti all’estero, iscritti nelle specifiche liste elettorali, votano per l'elezione delle Camere e per i referendum:
per corrispondenza;
recandosi in Italia presso le sezioni elettorali del comune nelle cui liste elettorali sono iscritti. L’ opzione si esercita con una comunicazione scritta indirizzata al Consolato di residenza entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello previsto per la scadenza naturale della legislatura o, in caso di scioglimento anticipato delle Camere o di indizione di  referendum popolare, entro il decimo giorno successivo all’indizione delle votazioni.

Non possono votare per corrispondenza gli elettori italiani residenti in Stati con i quali il Governo italiano non ha potuto concludere accordi per garantire che il diritto di voto si svolga in condizioni di eguaglianza, di libertà e di segretezza oppure in Stati la cui situazione politica o sociale non garantisce, anche temporaneamente, l’esercizio del diritto di voto secondo tali condizioni.
Dove si verifichino queste situazioni, che non consentono l’esercizio del voto per corrispondenza, vengono adottate le misure organizzative per dare la possibilità ai cittadini italiani residenti in tali Stati di votare in Italia. A tali elettori viene inviata, da parte dei comuni nelle cui liste sono iscritti, una cartolina con l’avviso relativo alla data e agli orari per l’esercizio del voto in Italia.
 
Cittadini italiani residenti all'estero in uno Stato extra UE
I cittadini italiani residenti all'estero in uno Stato NON appartenente all'Unione Europea per esercitare il voto devono necessariamente rientrare in Italia nel Comune nelle cui liste elettorali sono iscritti.
 
Cittadini italiani temporaneamente all'estero (Non iscritti AIRE)
In occasione delle prossime elezioni gli elettori italiani residenti negli altri Paesi membri dell’Unione (NON iscritti AIRE) e che ivi si trovino per motivi di lavoro o di studio nonché gli elettori familiari con essi conviventi devono far pervenire improrogabilmente entro giovedì 20 Marzo 2025 (80° giorno antecedente le elezioni) al Consolato competente apposita domanda diretta al sindaco del comune nelle cui liste elettorali sono iscritti.
 
Voto a domicilio
L'elettore interessato deve far pervenire al Sindaco del proprio Comune di iscrizione elettorale un'espressa dichiarazione attestante la propria volontà di esprimere il voto presso l'abitazione in cui dimora in un periodo compreso fra il 40° e il 20° giorno antecedente la data di votazione, ossia fra martedì 29 aprile e lunedì 19 maggio 2025.
 
Voto assistito
 
Voto in ospedale e luoghi di cura
In occasione delle prossime elezioni Referendarie i degenti in ospedali e case di cura sono ammessi a votare nel luogo di ricovero, se iscritti nelle liste elettorali ed in possesso della tessera elettorale. L’ammissione al voto avviene previa presentazione di apposito modulo da reperire presso la struttura ospedaliera o la casa di cura e da inoltrare per il tramite del direttore amministrativo dell'ospedale o del segretario dell'istituto di cura. Tale dichiarazione deve pervenire al Comune non oltre il terzo giorno antecedente la votazione, ossia entro il 5 giugno 2025.
 
Possibilità di voto per i cittadini fuori sede
Possibilità di partecipazione alle prossime consultazioni referendarie dell’anno 2025 per tutti coloro che, per motivi di studio, lavoro o cure mediche, sono temporaneamente domiciliati in un comune di una provincia diversa da quella di residenza.
 Possono quindi votare fuori sede ai referendum su cittadinanza e lavoro elettrici ed elettori domiciliati da almeno tre mesi, comprendente la data del referendum, in un Comune diverso da quello di residenza per motivi di studio, lavoro o cure mediche.
 
 
I requisiti per accedere al voto fuori sede sono:
essere domiciliati temporaneamente in un comune di una provincia diversa da quella di residenza
essere lontani dal proprio comune di iscrizione elettorale per almeno tre mesi, compresi quelli in cui si svolgerà il referendum
presentare domanda al Comune ove si è domiciliati entro i termini previsti
Per fare domanda, e votare nel Comune di domicilio, l’ultima data utile è il 5 maggio
I fuori sede possono fare domanda per votare nel Comune di temporaneo domicilio "entro il termine di 35 giorni prima della data prevista per la consultazione referendaria e possono revocarla entro il termine di 25 giorni prima della medesima data". Il termine ultimo per fare la richiesta è quindi lunedì 5 maggio. Andrà presentata un'apposita istanza al Comune ove si è domiciliati.
 
 
Le informazioni su referendum e iniziative popolari sono disponibili sul sito della Prefettura di Potenza all’indirizzo  www.prefettura.it/potenza  nella sezione “Elettorale ed Enti locali – Elezioni 2025.

Galleria di immagini

Galleria di video

Documenti

Nessun dato da visualizzare

Luogo

Sede Comunale

Piazza Falcone,1, 85010 Calvello PZ

A cura di

Ufficio Elettorale

Sede Comunale

85010 Piazza Falcone,1, 85010 Calvello PZ

Email: teresa.tempone@comune.calvello.pz.it

Telefono: +39 0971 921 926

PEC: elettoralecomunecalvello@pec.it

Telefono: +39 0971 921 926

PEC: comunecalvello@cert.ruparbasilicata.it

Immagine
Persone
Nessun dato da visualizzare
Ultimo aggiornamento: 26 marzo 2025, 13:11

Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Valuta da 1 a 5 stelle la pagina

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito? 1/2

Dove hai incontrato le maggiori difficoltà? 1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2

Inserire massimo 200 caratteri
Wemapp PA bot
close
  • smart_toy

    Ciao 👋
    Come posso esserti utile?

send